Bagni come a Marrakech.
Non mi piacciono le piastrelle.
Forse perché hanno sempre finalità estetiche e io non sono un tipo decorativo, almeno non di base.
Mi piacciono le decorazioni occasionali come l’albero di Natale o una tavola ben apparecchiata, ma le piastrelle con texture, disegni, colori… penso che mi stancherei prima che cambi la moda.
E quindi che si fa?
In Marocco fanno così.
Bagnano per bene il muro e si armano di santa pazienza, stendono due strati di calce speciale (e con speciale intendo naturale e originale della zona di Marrackech, ottenuta cuocendo a legna rocce calcaree della zona) e con un ciottolo di fiume tagliato a metà stendono questa calce, per poi lisciarla con una seconda pietra e lucidarla con un sapone all’olio di oliva, anch’esso speciale perché originale e artigianale.
Le caratteristiche tecniche di questa finitura, che in Marocco viene usata per bagni, hammam e addirittura vasche e lavandini, la rendono ideale anche per le superfici bagnate delle nostre case in quanto il Tadelakt è traspirante, idrorepellente e antimuffa.
Mai come in questo caso l’emozione non è solo estetica, anche se un bagno così per me è un sogno.
Si tratta dell’emozione che scaturisce dal fatto che deve essere tutto un po’ magico per funzionare.
Ci vuole la calce giusta, ottenuta in cave prive di tecnologia e macchinari, in una zona precisa della Turchia, il frattone in legno di cedro, il ciottolo di fiume levigato sapientemente, il secondo sasso arrotondato, il sapone nero artigianale per la lucidatura. E poi la mano, le mani. Bisogna saperlo fare e spesso è meglio essere in tanti perché quel che si inizia in una giornata di lavoro va anche concluso.
E in questi tempi di globalizzazione c’è chi scopiazza idee e prodotti rendendo imbarazzante anche l’originale e chi invece esporta l’arte, la rende oggetto di scambi culturali con il vicino ma lontano Marocco. E la gente partecipa, i corsi sono frequenti e il materiale per realizzare il Tadelakt reperibile. Chi avesse amici a Torino e amasse queste lavorazioni potrebbe farsi ospitare e provare a imparare! http://www.tadelakt.it
Sicuramente ci sono aziende che realizzano a regola d’arte queste lavorazioni e mi è stata segnalata un’azienda altoatesina, Terra Naturforum, anche se forse nelle grandi città qualche immigrato marocchino magari lo sa fare come si deve.
Purtroppo il Tadelakt non è proprio per tutti. Forse non è per me visto che servono pareti porose su cui stendere questa argilla e io avrò legno e del misero cartongesso solo dove non se ne può fare a meno, come ad esempio nei bagni.
Probabilmente è un materiale ottimo per le ristrutturazioni e ancor meglio per i restauri, adatto a quelle pareti dove gli intonaci chimici non aderiscono, si scrostano e fanno la muffa.
Quindi per chi deve ristrutturare ecco un bagno da sogno, altro che pannello touch screen in doccia!
- February 20, 2013
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- Bagno, Ecologia, Rivestimenti, Tadelakt
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