Come quando fai un figlio. O due.
Come quando hai un figlio, che a guardarti la pancia c’è chi sa già se sarà maschio o femmina.
Che quando nasce tutti sono esperti di puericultura, allattamento e sonno.
Che quando piange sanno dirti con certezza matematica se è perché ha il pannolino bagnato, perché ha fame o perché ha le coliche.
Che io queste cose, ora che hanno quasi due anni lo posso dire, non le ho mai capite.
Così quando ti fai casa tutti sanno con certezza che quel progetto non passerà mai in Comune, troppo “strano”. E invece è passato, senza nessuna prescrizione.
Che la casa in legno costa meno. Si… certo, provate a dirlo a Lui.
Che fare il geotermico non conviene. Di questo ne riparleremo tra qualche anno, magari.
Io vorrei chiedere a chi non è competente e soprattutto esperto (cioè che lo ha già fatto più di una volta e gli è venuto bene) di tacere. Di lasciare a chi è esperto la possibilità di dire la sua senza essere contraddetto con luoghi comuni. Di lasciar spazio all’esperienza, all’innovazione, alla tecnologia e all’ecologia.
Ecologia di informazioni, prima di tutto: quella che si crea evitando di depistare le persone che hanno poco tempo per informarsi, un cervello che invece scalpita e una serie di progetti per il futuro che non sta in nessuna lista.
Perché se desidero la cucina con un enorme piano in cemento vi prego, non dite che tecnicamente non si può fare. E’ già stata fatta e, scusate tanto, mi sembra che sia pure venuta benissimo.
E che le persone, tutte quante ma soprattutto quelle under 40, osino qualcosa nella loro vita, si mettano in gioco e rischino un po’.
Che riuscire in un piccolo azzardo offre una soddisfazione enorme, e io di questo sono davvero esperta.
- January 11, 2013
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- Cucina, Ecologia, Falsi Esperti, Polemiche, Secondo Me
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