Fiori di acacia fritti.
Quando non si ha di meglio da scrivere in un blog che parla di casa in legno, si scrive di cucina.
Ma non piano cottura, fuochi, induzione, vetroceramica.
Nono. Cucina da mangiare.
La vicina Ostiglia in questi giorni ci ha offerto profumati fiori di Acacia che noi, almeno una volta l’anno, friggiamo come se fossero fiori di zucchino.
La ricetta della pastella è in un bel quaderno in cantina, dentro chissà quale scatolone (ce ne saranno almeno 20 con scritto VARIE) e quindi ci siamo affidate all’istinto e abbiamo sbattuto insieme uova, latte, farina e sale. Tutto q.b.
Ufficialmente: raccogliere i fiori di Robinia pseudoacacia non troppo fioriti con gambo ancora verde e boccioli all’estremità, in quantità.
Se ha piovuto di recente è meglio non lavarli. Stenderli su un canovaccio per far scappare formiche e ragnetti. Selezionare i rametti più ricchi, preparare piccoli mazzetti, intingerli generosamente nella pastella e friggerli in olio bollente, secondo me è meglio una pentola bassa e larga, così a metà cottura è facile girarli. Farli dorare ma non troppo, metterli su un tovagliolo di carta assorbente e poi trasferirli su un piatto da portata.
A noi piace salare per bene la pastella e poi spolverizzare il fritto con poco zucchero bianco.
Per la pastella: diciamo 3 uova, 350 ml di latte e 400 g di farina, mi raccomando il sale. Noi eravamo in sette, affamati, con cani mendicanti e bambini generosi.
Ma se avete una ricetta di famiglia per la pastella usate quella, andrà benissimo.
C’è chi frigge il glicine, che è della stessa famiglia della robinia, chi ci guarda storto quando sente che ci mangiamo fiori che non siano di zucchino.
Ammetto che da quando ho visto friggere la mamma della mia cognata tarantina ho capito che al fritto non c’è limite. Tutto si può friggere, anche roba già fritta (l’ho vista tuffare nell’olio le patasnella, quelle che si fanno in forno).
E in questi giorni, durante il nostro giretto in bici delle sette di sera, ho visto diversi gentiluomini sospetti che staccavano fiori dalle robinie demaniali. Che stessero pensando alla cena?
Per chi volesse provare la ricetta ma si trovasse intorno solo Robinie troppo fiorite consiglio una passeggiata in collina. Ad Asolo e dintorni o sui Colli Euganei, per chi vive nella mia zona, credo che la fioritura sia appena cominciata!
Buon appetito!
- May 16, 2013
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- Cucina, Secondo Me
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