Salone del Mobile 2016. Bagno.
Il Salone del Mobile, per quelli come me, vale più dell’anno nuovo e settembre messi insieme.
Una scarica di novità, buoni propositi, incontri interessanti, idee e progetti, progetti, progetti!
Quest’anno avevo deciso di battere palmo a palmo il Fuorisalone, e trattenermi meno al Salone, invece è successo qualcosa: la Fiera di Rho mi ha entusiasmata, gremita di visitatori e carica di un’atmosfera elettrica speciale, racchiusa e amplificata dalle nervature vetrate di Fuxas.
L’avventura milanese è cominciata al Salone del Bagno e non me ne sono certo pentita.
Megius è un’azienda che seguo da qualche anno e in questa occasione presenta un progetto chiamato Doiserie: si tratta di un nuovo concept che tende a valorizzare le superfici continue, proponendo rivestimenti da parete dello stesso materiale del piatto doccia con una ricca cartella di materiali e colori, per ottenere nicchie scatolari e bagni di grande effetto, valorizzati poi da vetri temperati extrachiari e meccanismi scorrevoli in acciaio, materiale che per me non ha rivali.
Megius si presenta al Salone del Bagno con una gran voglia di comunicare, accogliere, presentare e raccontare.
Da Gran Tour Bagno (Talocci Design) ho scoperto l’arredamento perfetto per il bagno di ogni donna. Non parlo di saune, vapori e profumi. Niente cristalli e specchi slancianti, niente specchi a otto ingrandimenti (vi prego).
Parlo di organizzazione, di multitasking, di funzionalità, minimalismo e colore.
É il mio bagno ideale nelle funzioni perché ogni oggetto utile può essere riposto in un cassetto che è delle dimensioni ideali per contenerlo. Parlo di cassettini per cosmetici, di porta gioie strutturati, di scomparti per calzini, calze e reggiseni.
E di fianco a lavabo e specchio c’è l’alloggiamento per tablet e smartphone, dotato di gruppo di carica nascosto e accessibile. Leggere le mail lavandosi i denti non sarà più lo stesso supplizio. Controllare gli insights stendendo il correttore per le occhiaie, ancora e ancora, sarà più naturale che dormire una notte filata.
I colori proposti sono pieni di energia e carattere. Io che generalmente non vado oltre il greige e il grigio non so scegliere tra corallo e turchese, nei toni decisi e saturi imprescindibili per me, quando si parla di colore.
Da Rapsel poi ho trovato l’evoluzione del lavamani da camera, coerente nelle forme tradizionali ma completamente in acciaio inox, disegnato da Philipe Stark, perfetto per chi restaura appartamenti di fine ‘800 e non vuole perdere il carattere bauhaus dell’epoca.
Oppure in versione monoblocco sospeso realizzato in Velvet, con lavabo, mobile contenitore e specchio fusi nella forma e perfetti nelle funzioni. Il materiale è liscio e vellutato allo stesso tempo, le forme sono semplicemente perfette.
Il lavamani da camera è una soluzione che nel tempo si è persa ma è ancora ideale per chi, per motivi di metratura o di impiantistica, non può realizzare un bagno comunicante con la camera da letto. Oppure per garantire alla camera degli ospiti una maggiore intimità.
La tendenza è dunque quella di offrire prodotti di ottima qualità, con tanta sostanza e forme semplificate, in grado di essere messi in stretta relazione con le reali esigenze quotidiane ed estetiche di chi li sceglie, belli e funzionali.
Quale lusso vorreste nel vostro bagno?
- May 02, 2016
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- Bagno, Colori, Milano Design Week 2016, Salone del Bagno 2016, Salone del Mobile