Sedie al Salone. Meeting Thonet.
Parto per 3 giorni di vita diversa. Tre giorni di Design Week dai quali mi aspetto molto.
Voglio qualcosa di nuovo. Non solo bei prodotti, bel design. Cerco ispirazione.
Voglio qualcosa che mi sorprenda.
Ispirazione su cose belle che ancora non immagino, sorpresa nel trovarmi di fronte ad un oggetto speciale che tocchi le corde della mia sensibilità come fanno i pochi oggetti che amo.
Voglio dei nuovi oggetti che mi facciano sorridere, da mettere in casa come se non ne avessi mai potuto fare a meno.
E non sono una che colleziona, ho poche cose scelte con razionalità quindi entrare dalla mia porta rossa non sarà una passeggiata.
Tra gli oggetti che già amo ci sono due sedie che ho comprato appena ventenne e restaurato con le mie mani.
Comprare vecchie sedie e restaurarle non è propriamente un’attività da ventenne, ma studiavo Le Corbusier e la storia del design, non potevo lasciarle dov’erano.
Dieci (tredici) anni dopo quel restauro le mie Thonet 209 sono entrate nella nuova casa, dritte in camera da letto, e questo è il risultato.
Anzi, il risultato è che domani sarò allo stand di Thonet con altre nove blogger per toccare con mano i prodotti e la storia di un’azienda che amo da sempre e raccontarlo con l’hashtag #weblogsaloni.
Parto domani.
Oggi pranzo con due mele e il progetto di quattro comodini e un mobile per il corridoio del primo piano da mettere sotto l’unico nostro quadro, oggetto che.
Pranzo con almeno due buoni propositi personali per la Design Week milanese, ovvero truccarmi e mettermi lo smalto.
Non si può fare in treno, non più. Quindi oggi, tra le altre cose, devo assolutamente trovare il tempo per una manicure.
Tornerò diversa. Con la testa piena di idee e progetti in cui voglio assolutamente credere, lanciarmi con l’entusiasmo con cui amo lavorare, l’unico strumento che permette di ridimensionare i limiti umani.
- April 14, 2015
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