Weekend Umbro – Marchigiano.
Il primo weekend di primavera è per me un momento speciale e carico di fortissime emozioni.
Tre anni fa sono diventata mamma di due splendidi e vivacissimi bambini e ogni anno cerchiamo di raccoglierci noi quattro per pensare con calma a quei momenti burrascosi che ci hanno cambiato la vita, offrendoci grandi sfide e possibilità inaspettate anche se l’inizio è stato tutt’altro che semplice.
Siamo stati ospiti di una coppia di amici che hanno messo tutta la loro passione nella riqualificazione di un edificio risalente ai primi del ‘900 trasformandolo nel Residence Raffaello, il quale vanta eccellenti recensioni Tripadvisor e il carattere speciale delle dimore storiche restaurate e gestite come se fossero Casa.
Si è presentata così la perfetta occasione per attraversare le verdi e variegate colline cavallo tra Umbria e Marche per raggiungere la suggestiva città di Gubbio, medievale e perfettamente conservata, che ci ha accolti con un forte vento e nuvole veloci, sprazzi di sole e cielo azzurro e un contest di spettacolari ed enormi aquiloni.
Gubbio è certamente la più autentica delle città medievali che ho visitato, originale nella sua parte bassa con casette e fitte stradine, maestosa e imponente nella parte alta col Palazzo dei Consoli e gli edifici ecclesiastici.
E’ stata anche una bella occasione gastronomica con il nostro pranzo alla Locanda del Cantiniere, dove i miei bambini stanchi per le ore di camminata si sono deliziati con la pasta fresca magnificamente condita e i piccoli panini aromatici appena sfornati.
Gubbio è originale e vive della propria economia senza occuparsi troppo del turismo, pur avendo quasi tutte le carte in regola per diventare patrimonio UNESCO.
Sulla strada del ritorno, gironzolando per le colline marchigiane, ci siamo fermati a Urbino.
Anche se l’ho trovata davvero bella e certamente più gentile di Gubbio dal punto di vista architettonico, mi è sembrata anche più turistica, piena di locali con menu medievali e schermi al led con MTV a palla, cantieri e parcheggi costosi. Resta comunque una bellissima città da visitare e il fatto di essere costruita in cima a un colle e al contempo all’interno di una conca, costruita e pavimentata con rossi e sottili mattoncini, piena di ripide salite e discese, la rende davvero unica nel suo genere.
Ho portato a casa l’amore per un territorio che ancora non conoscevo, l’amicizia di persone appassionate e alcune riflessioni sul rispetto e la valorizzazione del territorio, atteggiamento che in Veneto è stato abbandonato vent’anni or sono in favore di una economia di massimizzazione del profitto a discapito di tutto.
Alla prossima occasione visiteremo le grotte di Frasassi, Spello e Assisi e speriamo che nel frattempo la ferrovia abbandonata che attraversa la regione venga trasformata in pista ciclabile!
- March 27, 2014
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- Cose Belle, Viaggi
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